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Sundaycast #66 – E.T. telefono a caso

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Ripercorriamo gli annunci e le notizie più o meno borderline della settimana, con il solito piglio borderline da giocatori borderline coi baffi che ci contraddistingue. E poi, ci serviva un modo per riempire in modo un po’ borderline le domeniche. Borderline.

Carissimi habitué del notiziario domenicale di Outcast, benvenuti. Grazie per la fiducia accordataci anche in questa domenica che chiude il weekend lungo… e, a proposito di weekend lungo, mi sa tanto che erano tutti impegnati a organizzarsi il ponte, perché non è che sia successo poi questo granché durante gli ultimi sette giorni. Come dite? Negli altri paesi del mondo non si festeggia il 25 aprile? Oh, beh, tutto il mondo è paese quando si tratta di farsi un weekend lungo… tranne Redmond. Lì son rimasti bambini, e se possono giocare con le scavatrici, scavano duro anche nei weekend lunghi.

Ronf!

Pame

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Pame. Di garatsu.

Dal momento che non si tratta di balistica ce ne frega poco, ma tutto fa brodo: prima immagine per Call of Duty 14, in cui viene ritratto il naso importante di un soldato. Sledgehammer, che sta sviluppando il gioco da tre anni con in mente le nuove console (ma se le nuove console le hanno “chiuse” appena lo scorso agosto, non rischiamo di ritrovarci l’ennesimo titolo downscalato?), con questa facciona intende farci capire che il loro prossimo FPS bellico metterà l’accento sui dettagli grafici, sul fotorealismo, e sull’insignificanza che questi hanno quando gli avversari cadono come birilli con una fucilata già a 35 metri di distanza. D’altronde, immagino che uno screenshot per mettere in mostra la draw distance non avrebbe fatto lo stesso effetto.

Monumenti verticali

photo 3

Robe nuove, robe vecchie, robe!

Ne ho mostrato la beltade in un appuntamento del colonnello Campbell, presto (?) dovremmo proporre la (già bellissima) recensione outcastiana e, nel frattempo, quei bravi ragazzi di Ustwo Games hanno annunciato di voler pubblicare altri livelli dello splendido (ma effettivamente corto) Monument Valley. Durante i dieci mesi di sviluppo, infatti, il director del gioco Neil McFarland si è ritrovato a scartare gli elementi che “non funzionavano” per rendere il gioco accessibile a tutti i tipi di videogiocatori. Oggi, con il gioco già disponibile su App Store (dove, tra l’altro, ha fatto rientrare lo studio dei soldi dello sviluppo durante la settimana di lancio), Ustwo sta realizzando alcuni nuovi livelli, per il puro gusto della condivisione dell’arte. Che bravi ragazzi.

Non ci è ancora dato sapere se e come questi livelli verranno resi disponibili, né tantomeno se e come si integreranno con la storia del gioco, ma quel che è sicuro è che Ustwo sta lavorando alla versione Android di Monument Valley. Ma non solo: “vogliamo portare il gioco su PS Vita” dice McFarland, “un sacco di gente ci chiede anche la versione PC, ma Monument Valley si basa su una visuale verticale e sull’interfaccia touchscreen, quindi non è per niente facile. Certo, potremmo farlo, ma sarebbe abbastanza crappy (che io tradurrei come “un po’ una merdata”, però fate un po’ voi, il senso è quello)!”. E come dargli torto, tra l’altro.

Zombi nextgen?

Screeshot per attestare la veridicità del tutto.

Screeshot per attestare la veridicità (?) del tutto.

Probabilmente avrete presente le seghe mentali mie, di giopep e DeLu riguardanti l’argomento “come farà Telltale a portare The Walking Dead su next gen mantenendo i salvataggi?”… beh, secondo GameStop il problema non si porrà, dal momento che la catena che fa le pentole (Kudos a chi la capisce) ha messo a listino una fantomatica The Walking Dead: Game of the Year Edition, che comprenderebbe la prima stagione, 400 Days e la seconda stagione completa a un prezzo di 29,99 dollari. Certo, il fatto che GameStop parli di un’uscita a giugno, quando siamo a maggio e non c’è ancora traccia del terzo episodio della seconda stagione (che comunque, rispettando la pubblicazione bimestrale, dovrebbe uscire proprio ai primi di maggio) fa un po’ storcere il naso… anche perché Telltale non ha mai parlato in prima persona di versioni next gen e, insomma, il tutto sembra un po’ troppo strano. Di certo c’è che bypassare il problema salvataggi con una versione da zombi-enciclopedia non sarebbe neanche una cattiva idea, se non fosse che costringe i giocatori a ripercorrere quasi sette ore di storia già vissute sulle vecchie console. Buh, staremo a vedere™.

Not a Hero ♥

Non ho proprio idea del motivo per cui non si sia parlato prima, su queste pagine, del recente annuncio di Not a Hero da parte di Roll7, studio indipendente dietro a quella perla portatile di OlliOlli, ma tant’è. Not a Hero sembra, già adesso, un piccolo capolavoro, con la sua grafica pixellosa e la caratteristica prospettiva 2.5D ottenuta attraverso il motore ISO-Slant. Prospettiva particolare grazie al quale, tra l’altro, il gioco unirà al massacro à la Hotline Miami un sistema di coperture più proprio di Gears of War e simili, mettendo in scena una bizzarra trama in cui verremo incaricati di levare di torno i criminali e altra feccia assortita da un candidato sindaco arrivato dal futuro.

L’ho già detto che il gioco l’hanno presentato con tre gif animate? E che i tipi di Roll7 stanno cominciando a starmi proprio tanto simpatici (a me e a Zampini, signore indiscusso del formato gif)? Ad ogni modo, Not a Hero arriverà, grazie a Devolver Digital (che anche loro si meritano un sacco di bene, non solo perché distribuiscono tutti gli indie degni di essere distribuiti, ma anche perché hanno il miglior CEO fittizio della storia dei CEO di videogiochi), su PC, Mac, Linux, PlayStation 4 e Xbox One il prossimo autunno. E non vedo l’ora.

E.T. l’extraleggendario

Splendore.

Splendore.

Come diceva stamattina il buon aleZ (leggete le sue news, dai, alla fine è l’unico a dire quello che pensano tutti), qualche ora fa sono state ritrovate le cartucce di E.T. che, secondo la leggenda, erano state seppellite da qualche parte nel deserto del New Mexico per insabbiare (letteralmente) il fallimento del gioco.  Le copie di E.T. ritrovate fin’ora sembrano più o meno intatte, abbastanza da portare alcuni a credere che tra poco vedremo eBay e simili invasi dal piccolo alieno. Staremo a vedere™.

Fun fact: il miglior scambio di commenti sulla vicenda credo arrivi dalle pagine di Polygon: “But are those cartridges still playable?” “They weren’t playable 30 years ago…”. Proprio così!

That’s all folks! Alla prossima settimana, con altri miti sfatati.


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